Londra ha sbaragliato la concorrenza delle altre otto città che si erano presentate entro il 2003 per ospitare la XXX Olimpiade.
Le città erano L'Avana, Istanbul, Lipsia, Mosca, Londra, Madrid, New York, Parigi e Rio de Janeiro.
Il CIO, dopo aver ridotto a 5 il numero delle città e aver visitato Londra, Madrid, Mosca, New York e Parigi, il 6 luglio 2005 ha eletto Londra come sede dei XXX Giochi Olimpici e dei XIV Giochi Paralimpici estivi che si terranno nel 2012.

Il programma provvisorio preparato dai promotori della candidatura prevede l'inizio delle gare il 27 luglio e la loro fine il 12 agosto 2012. La gran parte di esse verrà ospitata fra 33 impianti concentrati attorno al villaggio, che sorgerà nel nuovo parco olimpico presso Stratford. Il torneo di calcio verrà disputato fra Londra, Birmingham, Manchester e Cardiff; le gare di tennis si terranno a Wimbledon mentre quelle di vela si svolgeranno in Cornovaglia; tra gli stadi che ospiteranno le gare di calcio ci sarà il Nuovo Wembley. La cerimonia inaugurale e finale e le prove d'atletica leggera si svolgeranno presso il nuovo Stadio Olimpico di Londra.

Alessia Filippi dopo Londra 2012: «Lascerò le gare per dedicarmi alla vita privata»

Un po’ a sorpresa, un po’ no. Sono diverse le reazioni che si possono avere dopo l’annuncio di Alessia Filippi, che proprio a cavallo delle festività natalizie ha fatto un regalo poco gradito ai suoi tifosi. Dopo le Olimpiadi di Londra 2012, sperando di potersi togliere qualche soddisfazione, la nuotatrice romana ha deciso di uscire dalla piscina definitivamente. Un ritiro atteso da alcuni, visti i recenti problemi alla spalla che non le hanno dato pace, e inatteso per altri. Ventitre anni, ma idee molto chiare.


«Oggi ti dico che lascerò le gare per dedicarmi alla vita privata – ha dichiarato Alessia ai microfoni di Eurosport – Farò due figli che si chiameranno Leonardo e Giulia. Poi magari arrivo a quel giorno e tutto cambia. Non so davvero. Alla fine io come le altre abbiamo solo un diploma e senza una laurea non so proprio in cosa potrò cimentarmi. So solo che voglio lavorare ed essere indipendente.»
In mezzo a questa grande decisione, però, ci sono i Mondiali di Shanghai 2011 e, soprattutto, le Olimpiadi di Londra 2012, gli ultimi due obiettivi che la ragazza ha deciso di raggiungere, spalla permettendo. «La spalla va meglio, l’ortopedico dice che ci devo convivere ma più vado avanti più vedo i miglioramenti. Ci vuole tempo e pazienza.» Soprattutto ci vuole forza mentale e quella ad Alessia Filippi non è mai mancata. Non potrebbe essere altrimenti, del resto. «Lo stato mentale è un abito. Un vestito fatto di motivazioni senza le quali non si può rimanere ai vertici mondiali. La vita di una nuotatrice, così come di ogni sportivo, è particolare. Sì, ci sono i mental coach che ti seguono nelle gare importanti, al mio fianco c’è Maddalena Ferrari. Ma tutte le buone parole del mondo servono a poco. Sei tu il tuo mental coach che decide e stabilisce se una gara deve andare bene o male. Tutto parte da dentro. Non da fuori.»
Sarà questa una decisione definitiva. Probabile, ma mai mettere freni ad Alessia Filippi.

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