La nazionale britannica per le Olimpiadi 2012 potrà contare con ogni probabilità su un fuoriquota di eccezione, Wayne Rooney. Secondo le disposizioni emanate dalla Fifa ai Giochi possono prendere parte solo tre giocatori di età superiore ai 23 anni.
Di recente Lord Sebastian Coe, presidente del comitato organizzatore londinese, ha suggerito i nomi di David Beckham, Frank Lampard e Steven Gerrard come perfetti senatori per la nazionale britannica. Ma una fonte interna alla Federcalcio inglese ha fatto sapere che il centravanti inglese sarà certamente incluso nella nazionale olimpica. Ancora da decidere il nome del commissario tecnico: se Harry Redknapp, Roy Hodgson e lo stesso Sir Alex Ferguson appaiono candidature autorevoli, in pole resta Stuart Pearce, attuale ct dell'Under 21 inglese.
Londra ha sbaragliato la concorrenza delle altre otto città che si erano presentate entro il 2003 per ospitare la XXX Olimpiade.
Le città erano L'Avana, Istanbul, Lipsia, Mosca, Londra, Madrid, New York, Parigi e Rio de Janeiro.
Il CIO, dopo aver ridotto a 5 il numero delle città e aver visitato Londra, Madrid, Mosca, New York e Parigi, il 6 luglio 2005 ha eletto Londra come sede dei XXX Giochi Olimpici e dei XIV Giochi Paralimpici estivi che si terranno nel 2012.
Il programma provvisorio preparato dai promotori della candidatura prevede l'inizio delle gare il 27 luglio e la loro fine il 12 agosto 2012. La gran parte di esse verrà ospitata fra 33 impianti concentrati attorno al villaggio, che sorgerà nel nuovo parco olimpico presso Stratford. Il torneo di calcio verrà disputato fra Londra, Birmingham, Manchester e Cardiff; le gare di tennis si terranno a Wimbledon mentre quelle di vela si svolgeranno in Cornovaglia; tra gli stadi che ospiteranno le gare di calcio ci sarà il Nuovo Wembley. La cerimonia inaugurale e finale e le prove d'atletica leggera si svolgeranno presso il nuovo Stadio Olimpico di Londra.
Le città erano L'Avana, Istanbul, Lipsia, Mosca, Londra, Madrid, New York, Parigi e Rio de Janeiro.
Il CIO, dopo aver ridotto a 5 il numero delle città e aver visitato Londra, Madrid, Mosca, New York e Parigi, il 6 luglio 2005 ha eletto Londra come sede dei XXX Giochi Olimpici e dei XIV Giochi Paralimpici estivi che si terranno nel 2012.
Il programma provvisorio preparato dai promotori della candidatura prevede l'inizio delle gare il 27 luglio e la loro fine il 12 agosto 2012. La gran parte di esse verrà ospitata fra 33 impianti concentrati attorno al villaggio, che sorgerà nel nuovo parco olimpico presso Stratford. Il torneo di calcio verrà disputato fra Londra, Birmingham, Manchester e Cardiff; le gare di tennis si terranno a Wimbledon mentre quelle di vela si svolgeranno in Cornovaglia; tra gli stadi che ospiteranno le gare di calcio ci sarà il Nuovo Wembley. La cerimonia inaugurale e finale e le prove d'atletica leggera si svolgeranno presso il nuovo Stadio Olimpico di Londra.
Londra 2012: Israele allena palestinesi
Accordo siglato davanti al segretario dell'Onu, Ban Ki-moon
Israele allenera' i palestinesi per le Olimpiadi del 2012. L'accordo e' stato siglato oggi a Losanna nella sede del Comitato olimpico internazionale davanti al segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, che ha incontrato il presidente del Cio, Jacques Rogge. Mediatore dell'accordo Mario Pescante, vicepresidente e 'Ministro degli Esteri' del Cio, anche lui presente a Losanna, il quale ha commentato: ''E' un accordo storico''.
Israele allenera' i palestinesi per le Olimpiadi del 2012. L'accordo e' stato siglato oggi a Losanna nella sede del Comitato olimpico internazionale davanti al segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, che ha incontrato il presidente del Cio, Jacques Rogge. Mediatore dell'accordo Mario Pescante, vicepresidente e 'Ministro degli Esteri' del Cio, anche lui presente a Losanna, il quale ha commentato: ''E' un accordo storico''.
Verona-Parigi-Londra. Il triangolo di Federica Pellegrini verso le Olimpiadi 2012
Dopo la scelta rivoluzionaria, adesso è il tempo delle telefonate, febbrili, continue, sull'asse Parigi – Spinea. Ci sono conferenze stampa e presentazioni ufficiali da organizzare, e soprattutto programmi tecnici da mettere a punto.
Perché l'altro vertice che chiude il triangolo geografico e l'orizzonte futuro di Federica Pellegrini è Londra, cioè Londra 2012, quindi le Olimpiadi che segneranno il culmine della carriera della più grande campionessa di sempre del nuoto italiano. E immaginando quei cinque cerchi e quelle medaglie da conquistare, che Federica ha voluto la svolta. "Un'Olimpiade val bene Parigi", ha pensato forse la regina del nuoto nostrano. E allora, nel giro di pochi giorni, addio a Stefano Morini e ok al nuovo legame tecnico con Philippe Lucas, allenatore transalpino che con la storia di Fede c'entra, eccome.
Sergente di ferro – Capelli biondi lunghi, magliette a maniche corte con qualsiasi temperatura, barba folta, occhiali da sole un po' improbabili, una media di otto anelli alle mani (percentuale non da poco, tenuto conto che le dita disponibili sono dieci...), fama di sergente di ferro delle piscine, dal carattere burbero e irremovibile. Questa la nomea (e il look) che ha accompagnato Lucas verso il sodalizio tecnico con Federica. Di più. Il transalpino era l'allenatore di quella Laure Manadou che di SuperFede è stata rivale in piscina e a bordovasca, essendo stata fidanzata con Luca Marin, attuale compagno della Pellegrini. Intrecci se possibili ancor di più complicati dal viaggio al contrario che Federica sta per compiere, rispetto a quello di Laure: la Pellegrini a Parigi per essere seguita da Lucas, La Manadou che nella primavera del 2007 si trasferì per poche settimane per allenarsi a Torino, proprio dopo la rottura col suo allenatore e mentore
I motivi dell'addio – Val la pena ripercorrere almeno sinteticamente le tappe che hanno portato la Pellegrini alla svolta "parigina": la traumatica morte di Alberto Castagnetti, cittì azzurro e suo allenatore, poco dopo i trionfali mondiali di Roma2009; la scelta, dopo mesi di inevitabili incertezze, di Stefano Morini come guida tecnica. Da lì, il contraddittorio europeo in vasca corta ad Eindoven nel novembre scorso (oro inedito sugli 800 stile libero; stop sui 400 per un nuovo inatteso attacco d'ansia) e il flop ai mondiali di dicembre – sempre nella poco amata vasca corta – a Dubai (un bronzo sui 400 stile libero). Più che i risultati, però (del resto gli appuntamenti in vasca corta erano visti come tappe di passaggio verso i mondiali di luglio a Shangai) a far saltare il legame con Morini è stata la mancanza di un feeling tecnico-umano a lungo cercato, e mai trovato. Una certa indulgenza caratteriale del tecnico non gradita all'atleta (abituata alle asprezze, ma anche alla schiettezza, di Castagnetti); il non approfondito lavoro su aspetti specifici su cui Federica ha ancora ampi margini di miglioramento (vedi le virate), la divulgazione da parte di Morini – in convegni pur autorizzati dalla Federnuoto – di appunti di lavoro e tabelle di allenamento utilizzate da Castagnetti ad hoc per Federica. Un mix di errori e incomprensioni che ha portato alla rottura, preannunciata dalla stessa campionessa veneta già a Dubai e concretizzatasi a inizio gennaio
Philippe il mite – In questo scenario critico e nel mezzo di quadriennio olimpico che impone la massima concentrazione per il doppio impegno Shangai-Londra, si è inserito, Lucas. Che, a dispetto di look e fama, ha messo in campo il suo volto migliore, fatto di voglia di allenare un fenomeno come la Pellegrini, ma anche di umiltà nell'avvicinarsi al complesso mondo di Federica. Da qui prima i contatti con l'entourage della campionessa, poi la visita a casa di Federica e l'incontro con tutta la famiglia (vera stella fissa del sistema solare della 22enne veneta), poi, ancora, la disponibilità a gestire il sodalizio tecnico tra Parigi e Verona, città in cui Fede ha costruito la sua leggenda di campionessa vincente e la sua vita di giovane donna, ipotizzando allenamenti e stage nella capitale francese nel periodo invernale (nella piscina olimpica coperta del Lagardere Paris Racing), e nell'impianto veronese in primavera-estate. Dal 2 febbraio Federica – entusiasta del nuovo progetto - inizierà gli allenamenti a Parigi, secondo un calendario concordato anche con la Federnuoto, in vista della rassegna iridata di Shangai. «Dovrà essere forte mentalmente: è necessario quando si lavora con me», l'avvertimento dell'Orco" Lucas. Musica per le orecchie della Pellegrini, atleta che ama dare il 110% in allenamento per sentirsi pronta e sicura dal punto di vista fisico e mentale
Gli altri – La nuova vita parigina di Federica ha un po' spiazzato i suoi interlocutori italiani. La Federnuoto avrebbe certo preferito un nuovo tecnico italiano, ma ha di fatto accettato e assecondato la scelta della campionessa che di fatto è l'emblema del nuoto italiano nel mondo. Difficile, insomma dirle di no, considerando anche che la Pellegrini è tesserata per quell'Aniene da Giovanni Malagò, da sempre ai ferri corti col presidente federale Paolo Barelli. Insomma, ogni disputa avrebbe un immediato riflesso politico, di cui davvero non si sente la necessità in un momento tanto delicato. Probabile poi che presto venga accolta un'altra richiesta della campionessa olimpica: quella di inserire stabilmente al suo staff nelle grandi manifestazioni internazionali anche il suo mental coach di fiducia, Daniele Popolizio. A proposito di Olimpiadi: nel gruppo di atleti che a Parigi lavorano con Lucas, Fede ritroverà la romena Camelia Potec, che ai Giochi di Atene2004 le soffiò a sorpresa l'oro sui 200 stile libero. Poteva mancare l'ennesimo intreccio, nel triangolo Parigi-Spinea-Londra?
Perché l'altro vertice che chiude il triangolo geografico e l'orizzonte futuro di Federica Pellegrini è Londra, cioè Londra 2012, quindi le Olimpiadi che segneranno il culmine della carriera della più grande campionessa di sempre del nuoto italiano. E immaginando quei cinque cerchi e quelle medaglie da conquistare, che Federica ha voluto la svolta. "Un'Olimpiade val bene Parigi", ha pensato forse la regina del nuoto nostrano. E allora, nel giro di pochi giorni, addio a Stefano Morini e ok al nuovo legame tecnico con Philippe Lucas, allenatore transalpino che con la storia di Fede c'entra, eccome.
Sergente di ferro – Capelli biondi lunghi, magliette a maniche corte con qualsiasi temperatura, barba folta, occhiali da sole un po' improbabili, una media di otto anelli alle mani (percentuale non da poco, tenuto conto che le dita disponibili sono dieci...), fama di sergente di ferro delle piscine, dal carattere burbero e irremovibile. Questa la nomea (e il look) che ha accompagnato Lucas verso il sodalizio tecnico con Federica. Di più. Il transalpino era l'allenatore di quella Laure Manadou che di SuperFede è stata rivale in piscina e a bordovasca, essendo stata fidanzata con Luca Marin, attuale compagno della Pellegrini. Intrecci se possibili ancor di più complicati dal viaggio al contrario che Federica sta per compiere, rispetto a quello di Laure: la Pellegrini a Parigi per essere seguita da Lucas, La Manadou che nella primavera del 2007 si trasferì per poche settimane per allenarsi a Torino, proprio dopo la rottura col suo allenatore e mentore
I motivi dell'addio – Val la pena ripercorrere almeno sinteticamente le tappe che hanno portato la Pellegrini alla svolta "parigina": la traumatica morte di Alberto Castagnetti, cittì azzurro e suo allenatore, poco dopo i trionfali mondiali di Roma2009; la scelta, dopo mesi di inevitabili incertezze, di Stefano Morini come guida tecnica. Da lì, il contraddittorio europeo in vasca corta ad Eindoven nel novembre scorso (oro inedito sugli 800 stile libero; stop sui 400 per un nuovo inatteso attacco d'ansia) e il flop ai mondiali di dicembre – sempre nella poco amata vasca corta – a Dubai (un bronzo sui 400 stile libero). Più che i risultati, però (del resto gli appuntamenti in vasca corta erano visti come tappe di passaggio verso i mondiali di luglio a Shangai) a far saltare il legame con Morini è stata la mancanza di un feeling tecnico-umano a lungo cercato, e mai trovato. Una certa indulgenza caratteriale del tecnico non gradita all'atleta (abituata alle asprezze, ma anche alla schiettezza, di Castagnetti); il non approfondito lavoro su aspetti specifici su cui Federica ha ancora ampi margini di miglioramento (vedi le virate), la divulgazione da parte di Morini – in convegni pur autorizzati dalla Federnuoto – di appunti di lavoro e tabelle di allenamento utilizzate da Castagnetti ad hoc per Federica. Un mix di errori e incomprensioni che ha portato alla rottura, preannunciata dalla stessa campionessa veneta già a Dubai e concretizzatasi a inizio gennaio
Philippe il mite – In questo scenario critico e nel mezzo di quadriennio olimpico che impone la massima concentrazione per il doppio impegno Shangai-Londra, si è inserito, Lucas. Che, a dispetto di look e fama, ha messo in campo il suo volto migliore, fatto di voglia di allenare un fenomeno come la Pellegrini, ma anche di umiltà nell'avvicinarsi al complesso mondo di Federica. Da qui prima i contatti con l'entourage della campionessa, poi la visita a casa di Federica e l'incontro con tutta la famiglia (vera stella fissa del sistema solare della 22enne veneta), poi, ancora, la disponibilità a gestire il sodalizio tecnico tra Parigi e Verona, città in cui Fede ha costruito la sua leggenda di campionessa vincente e la sua vita di giovane donna, ipotizzando allenamenti e stage nella capitale francese nel periodo invernale (nella piscina olimpica coperta del Lagardere Paris Racing), e nell'impianto veronese in primavera-estate. Dal 2 febbraio Federica – entusiasta del nuovo progetto - inizierà gli allenamenti a Parigi, secondo un calendario concordato anche con la Federnuoto, in vista della rassegna iridata di Shangai. «Dovrà essere forte mentalmente: è necessario quando si lavora con me», l'avvertimento dell'Orco" Lucas. Musica per le orecchie della Pellegrini, atleta che ama dare il 110% in allenamento per sentirsi pronta e sicura dal punto di vista fisico e mentale
Gli altri – La nuova vita parigina di Federica ha un po' spiazzato i suoi interlocutori italiani. La Federnuoto avrebbe certo preferito un nuovo tecnico italiano, ma ha di fatto accettato e assecondato la scelta della campionessa che di fatto è l'emblema del nuoto italiano nel mondo. Difficile, insomma dirle di no, considerando anche che la Pellegrini è tesserata per quell'Aniene da Giovanni Malagò, da sempre ai ferri corti col presidente federale Paolo Barelli. Insomma, ogni disputa avrebbe un immediato riflesso politico, di cui davvero non si sente la necessità in un momento tanto delicato. Probabile poi che presto venga accolta un'altra richiesta della campionessa olimpica: quella di inserire stabilmente al suo staff nelle grandi manifestazioni internazionali anche il suo mental coach di fiducia, Daniele Popolizio. A proposito di Olimpiadi: nel gruppo di atleti che a Parigi lavorano con Lucas, Fede ritroverà la romena Camelia Potec, che ai Giochi di Atene2004 le soffiò a sorpresa l'oro sui 200 stile libero. Poteva mancare l'ennesimo intreccio, nel triangolo Parigi-Spinea-Londra?
Londra 2012 - Ghana sospeso, Olimpiade a rischio
Il comitato esecutivo del CIO ha deciso di punire le ingerenze politiche nello sport del paese africano, che ora deve mettersi in regola in fretta per poter andare a Londra 2012
Il CIO si è riunito a Losanna per fare il punto sull'avvicinamento all'Olimpiade di Londra 2012 e sul successivo evento invernale di Sochi 2014. Nella conferenza stampa conclusiva, però, il presidente Jacques Rogge ha comunicato di aver sospeso il comitato olimpico ghanese per ingerenze politiche da parte del governo nei confronti dell'attività sportiva locale.
"Il problema del Ghana riguarda una legge di quel paese - dice Rogge - che non rispetta la Carta Olimpica. Noi stiamo discutendo con il governo locale di questo problema, coinvolgendo anche il ministro dello sport. Ci sono state fatte tante promesse, garanzie sul fatto che avrebbero cambiato quella legge. Ma non abbiamo ancora visto nulla di concreto. E quindi perché avremmo dovuto accettare questa situazione? Il Comitato Esecutivo del CIO ha così ritenuto inevitabile sospendere il comitato olimpico ghanese".
Il movimento ghanese rischia fortemente di restare fuori dalla rassegna olimpica del 2012. Tutta colpa delle interferenze politiche sullo sport. Un problema sempre più sentito nell'Africa dei nostri giorni.
Il CIO si è riunito a Losanna per fare il punto sull'avvicinamento all'Olimpiade di Londra 2012 e sul successivo evento invernale di Sochi 2014. Nella conferenza stampa conclusiva, però, il presidente Jacques Rogge ha comunicato di aver sospeso il comitato olimpico ghanese per ingerenze politiche da parte del governo nei confronti dell'attività sportiva locale.
"Il problema del Ghana riguarda una legge di quel paese - dice Rogge - che non rispetta la Carta Olimpica. Noi stiamo discutendo con il governo locale di questo problema, coinvolgendo anche il ministro dello sport. Ci sono state fatte tante promesse, garanzie sul fatto che avrebbero cambiato quella legge. Ma non abbiamo ancora visto nulla di concreto. E quindi perché avremmo dovuto accettare questa situazione? Il Comitato Esecutivo del CIO ha così ritenuto inevitabile sospendere il comitato olimpico ghanese".
Il movimento ghanese rischia fortemente di restare fuori dalla rassegna olimpica del 2012. Tutta colpa delle interferenze politiche sullo sport. Un problema sempre più sentito nell'Africa dei nostri giorni.
Olimpiadi, doping; CIO: no a giochi per chi è stato squalificato
Gli atleti squalificati per doping (almeno 6 mesi) non potranno partecipare alle Olimpiadi.
Lo ha ribadito il Comitato olimpico internazionale (Cio) che non modifica la propria posizione a riguardo. "La Commissione atleti appoggia la regola che continuerà ad essere applicata", dice Thomas Bach, vicepresidente del Cio. Il Comitato olimpico internazionale replica così all'iniziativa dello statunitense LaShawn Merritt. Il quattrocentista, già sanzionato per doping, si è rivolto al Tribunale d'arbitrato sportivo (Tas) per contestare l'esclusione dai prossimi Giochi. "Non si tratta di una sanzione, ma di una condizione per partecipare alle Olimpiadi", dice Bach.
Merritt, squalificato per 21 mesi, potrà tornare a competere a luglio. A Londra 2012, secondo la posizione attuale del Cio, l'americano non potrà scendere in pista. Se però il Tas desse ragione al quattrocentista, la situazione cambierebbe. Merritt diventerebbe eleggibile per le Olimpiadi e, come lui, almeno altri 30 atleti che si trovano in una situazione simile.
Lo ha ribadito il Comitato olimpico internazionale (Cio) che non modifica la propria posizione a riguardo. "La Commissione atleti appoggia la regola che continuerà ad essere applicata", dice Thomas Bach, vicepresidente del Cio. Il Comitato olimpico internazionale replica così all'iniziativa dello statunitense LaShawn Merritt. Il quattrocentista, già sanzionato per doping, si è rivolto al Tribunale d'arbitrato sportivo (Tas) per contestare l'esclusione dai prossimi Giochi. "Non si tratta di una sanzione, ma di una condizione per partecipare alle Olimpiadi", dice Bach.
Merritt, squalificato per 21 mesi, potrà tornare a competere a luglio. A Londra 2012, secondo la posizione attuale del Cio, l'americano non potrà scendere in pista. Se però il Tas desse ragione al quattrocentista, la situazione cambierebbe. Merritt diventerebbe eleggibile per le Olimpiadi e, come lui, almeno altri 30 atleti che si trovano in una situazione simile.
Calcio, Londra 2012: Pearce favorito per nazionale britannica
Per la prima volta la nazionale britannica di calcio potrà partecipare a un'Olimpiadi, quella di casa del 2012, e il tecnico favorito sembra Stuart Pearce.
Questa almeno sembra l'indicazione della Federazione inglese che giudica l'attuale commissario tecnico dell'under 21 "la scelta più logica", preferendolo a Harry Redknapp e Roy Hodgson. Tra due anni a Londra il comitato olimpico britannico presenterà una sola nazionale, composta però esclusivamente da giocatori inglesi. Le federazioni di Scozia, Galles e Irlanda del Nord hanno infatti vietato ai loro tesserati di rispondere alle convocazioni temendo di perdere il loro status d'indipendenza in seno alla Fifa. La nazionale britannica - ha spiegato il segretario generale della Fa, Alex Horne - sarà composta in prevalenza dalla Under 21 inglese, con qualche fuoriquota d'eccezione (si parla di Steve Gerrard e David Beckham).
Questa almeno sembra l'indicazione della Federazione inglese che giudica l'attuale commissario tecnico dell'under 21 "la scelta più logica", preferendolo a Harry Redknapp e Roy Hodgson. Tra due anni a Londra il comitato olimpico britannico presenterà una sola nazionale, composta però esclusivamente da giocatori inglesi. Le federazioni di Scozia, Galles e Irlanda del Nord hanno infatti vietato ai loro tesserati di rispondere alle convocazioni temendo di perdere il loro status d'indipendenza in seno alla Fifa. La nazionale britannica - ha spiegato il segretario generale della Fa, Alex Horne - sarà composta in prevalenza dalla Under 21 inglese, con qualche fuoriquota d'eccezione (si parla di Steve Gerrard e David Beckham).
Thorpe si allena di nuovo Tornerà a Londra 2012?
Secondo il manager, l'australiano, che ha smesso a fine 2006, non ha più dolori alla spalla e si sta divertendo a lavorare in piscina. L'uomo dei 13 record del mondo: "Nella testa non mi sono mai sentito un ex"
“Never say never”, mai dire mai. La frase sibillina esce dalla bocca di Dave Flaskas, manager di Ian Thorpe, che per l'esattezza solletica i palati fini del nuoto con una cauta provocazione: “La strada per Londra 2012 è lunga. Thorpe si sta divertendo a nuotare di nuovo e...mai dire mai”.
POSSIBILITA' — Già, il 28enne australiano, che da piccolo aveva accusato una forma allergica al cloro e una manciata di anni dopo è salito sul tetto del mondo con cinque ori ai Giochi olimpici, si è rituffato in piscina e negli allenamenti al Caringbah Leisure Center di Sydney. Flaskas ci tiene a precisare che l'eventuale ritorno di Thorpedo è tutto da valutare, ma nulla è escluso: “Al momento si sta solo divertendo ad allenarsi, vedremo dove arriverà. Sta lavorando da solo, i suoi problemi alla spalla sembrano essere passati, ma è ancora lontano da un allenamento per gareggiare”.
MA QUALE EX — Al Sunday Telegraph di Sydney il diretto interessato si lascia sfuggire un'ammissione semplice, che tradisce tutto il suo amore per l'acqua: “Non ho mai smesso veramente di nuotare, sto solo facendo di più adesso. E mi piace ritornare in forma”. Magari proprio come il suo amico Geoff Huegill, campione di farfalla che aveva raggiunto i 138 kg dopo il ritiro e, chilo dopo chilo, 45 per l'esattezza, aveva deciso di rimettersi in sesto e tornare a vincere. A monte di una favola a lieto fine condita dalle romanticherie del caso, però, c'è il duro lavoro e la costanza. Il manager Flaskas, perciò, mantiene i piedi ben piantati in terra e ricorda che Thorpe ha ripreso ad allenarsi per stare in forma, visto che viaggia moltissimo in qualità di ambasciatore del World Economic Forum, oltre che per i suoi affari privati: “Viaggia un sacco in Giappone, è appena tornato dagli Emirati, ha tenuto un discorso a Chicago – spiega Flaskas – La sua vita va al di là dello sport adesso. Il fitness è molto importante quando passi un sacco di tempo a 35mila piedi”. Niente di opinabile, naturalmente, ma il dubbio resta e le ipotesi prendono forma. Tutto sarà chiarito, comunque, in tempi tutto sommato brevi, visto che Thorpedo dovrebbe sottoporsi ai test antidoping nelle prossime sei-otto settimane se volesse partecipare agli Australian Trials di febbraio-marzo 2012. Solo in quel caso il 21 novembre 2006, cioè la data del ritiro, il gap di quasi cinque anni di assenza e i trent'anni sulla carta d'identità sarebbero spazzati via dell'uomo dei 13 record del mondo.
“Never say never”, mai dire mai. La frase sibillina esce dalla bocca di Dave Flaskas, manager di Ian Thorpe, che per l'esattezza solletica i palati fini del nuoto con una cauta provocazione: “La strada per Londra 2012 è lunga. Thorpe si sta divertendo a nuotare di nuovo e...mai dire mai”.
POSSIBILITA' — Già, il 28enne australiano, che da piccolo aveva accusato una forma allergica al cloro e una manciata di anni dopo è salito sul tetto del mondo con cinque ori ai Giochi olimpici, si è rituffato in piscina e negli allenamenti al Caringbah Leisure Center di Sydney. Flaskas ci tiene a precisare che l'eventuale ritorno di Thorpedo è tutto da valutare, ma nulla è escluso: “Al momento si sta solo divertendo ad allenarsi, vedremo dove arriverà. Sta lavorando da solo, i suoi problemi alla spalla sembrano essere passati, ma è ancora lontano da un allenamento per gareggiare”.
MA QUALE EX — Al Sunday Telegraph di Sydney il diretto interessato si lascia sfuggire un'ammissione semplice, che tradisce tutto il suo amore per l'acqua: “Non ho mai smesso veramente di nuotare, sto solo facendo di più adesso. E mi piace ritornare in forma”. Magari proprio come il suo amico Geoff Huegill, campione di farfalla che aveva raggiunto i 138 kg dopo il ritiro e, chilo dopo chilo, 45 per l'esattezza, aveva deciso di rimettersi in sesto e tornare a vincere. A monte di una favola a lieto fine condita dalle romanticherie del caso, però, c'è il duro lavoro e la costanza. Il manager Flaskas, perciò, mantiene i piedi ben piantati in terra e ricorda che Thorpe ha ripreso ad allenarsi per stare in forma, visto che viaggia moltissimo in qualità di ambasciatore del World Economic Forum, oltre che per i suoi affari privati: “Viaggia un sacco in Giappone, è appena tornato dagli Emirati, ha tenuto un discorso a Chicago – spiega Flaskas – La sua vita va al di là dello sport adesso. Il fitness è molto importante quando passi un sacco di tempo a 35mila piedi”. Niente di opinabile, naturalmente, ma il dubbio resta e le ipotesi prendono forma. Tutto sarà chiarito, comunque, in tempi tutto sommato brevi, visto che Thorpedo dovrebbe sottoporsi ai test antidoping nelle prossime sei-otto settimane se volesse partecipare agli Australian Trials di febbraio-marzo 2012. Solo in quel caso il 21 novembre 2006, cioè la data del ritiro, il gap di quasi cinque anni di assenza e i trent'anni sulla carta d'identità sarebbero spazzati via dell'uomo dei 13 record del mondo.
Tiro a segno, Nardelli alle Olimpiadi
A Londra 2012 ci sarà anche lei, Elania Nardelli.
La sezione candelese di Tiro a segno porta alle prossime Olimpiadi una delle sue punte di diamante. Merito del bronzo che l´atleta dauna ha conquistato lo scorso agosto ai mondiali di Monaco di Baviera. Il podio tedesco, infatti, le ha fatto guadagnaredi diritto il pass per uno degli eventi sportivi più ambiti.
Un pass riconfermato dalla Giunta Nazionale del CONI che - si temeva - avrebbe potuto revocarlo per assegnarlo ad altri, come già in passato era accaduto ad un´altra atleta nostrana di tiro, la foggiana Elsa Caputo.
La sezione candelese di Tiro a segno porta alle prossime Olimpiadi una delle sue punte di diamante. Merito del bronzo che l´atleta dauna ha conquistato lo scorso agosto ai mondiali di Monaco di Baviera. Il podio tedesco, infatti, le ha fatto guadagnaredi diritto il pass per uno degli eventi sportivi più ambiti.
Un pass riconfermato dalla Giunta Nazionale del CONI che - si temeva - avrebbe potuto revocarlo per assegnarlo ad altri, come già in passato era accaduto ad un´altra atleta nostrana di tiro, la foggiana Elsa Caputo.
Trasporti Olimpiadi Londra 2012
Chi sarà a Londra per le Olimpiadi 2012 potrà programmare il proprio itinerario sui mezzi pubblici, scegliendo il percorso più breve e con aggiornamenti sui ritardi in tempo reale.
Ci sta lavorando un gruppo di ricercatori trentini con l'applicazione i-Tour (Intelligent Transport System for Optimized Urban Trips), che consente all'utente – sia con il pc sia con il telefonino – l'accesso a una piattaforma centralizzata. «Abbiamo in corso un test grazie a un accordo con Transport of London» spiega Diego Taglioni (nella foto), 41 anni, manager del gruppo di ricerca che ruota attorno alla Fondazione GraphiTech (diretta da Raffaele De Amicis) che tra i soci l'università di Trento. I-Tour sfrutta la rete di sensori di Transport of London – finora utilizzata per informazioni interne – e le potenzialità degli utenti partecipativi attraverso l'integrazione coi social network. Altra innovazione la fidelity app che premia chi risparmia CO2, utilizzando mezzi su rotaia.
Ci sta lavorando un gruppo di ricercatori trentini con l'applicazione i-Tour (Intelligent Transport System for Optimized Urban Trips), che consente all'utente – sia con il pc sia con il telefonino – l'accesso a una piattaforma centralizzata. «Abbiamo in corso un test grazie a un accordo con Transport of London» spiega Diego Taglioni (nella foto), 41 anni, manager del gruppo di ricerca che ruota attorno alla Fondazione GraphiTech (diretta da Raffaele De Amicis) che tra i soci l'università di Trento. I-Tour sfrutta la rete di sensori di Transport of London – finora utilizzata per informazioni interne – e le potenzialità degli utenti partecipativi attraverso l'integrazione coi social network. Altra innovazione la fidelity app che premia chi risparmia CO2, utilizzando mezzi su rotaia.
Alessia Filippi dopo Londra 2012: «Lascerò le gare per dedicarmi alla vita privata»
Un po’ a sorpresa, un po’ no. Sono diverse le reazioni che si possono avere dopo l’annuncio di Alessia Filippi, che proprio a cavallo delle festività natalizie ha fatto un regalo poco gradito ai suoi tifosi. Dopo le Olimpiadi di Londra 2012, sperando di potersi togliere qualche soddisfazione, la nuotatrice romana ha deciso di uscire dalla piscina definitivamente. Un ritiro atteso da alcuni, visti i recenti problemi alla spalla che non le hanno dato pace, e inatteso per altri. Ventitre anni, ma idee molto chiare.
«Oggi ti dico che lascerò le gare per dedicarmi alla vita privata – ha dichiarato Alessia ai microfoni di Eurosport – Farò due figli che si chiameranno Leonardo e Giulia. Poi magari arrivo a quel giorno e tutto cambia. Non so davvero. Alla fine io come le altre abbiamo solo un diploma e senza una laurea non so proprio in cosa potrò cimentarmi. So solo che voglio lavorare ed essere indipendente.»
In mezzo a questa grande decisione, però, ci sono i Mondiali di Shanghai 2011 e, soprattutto, le Olimpiadi di Londra 2012, gli ultimi due obiettivi che la ragazza ha deciso di raggiungere, spalla permettendo. «La spalla va meglio, l’ortopedico dice che ci devo convivere ma più vado avanti più vedo i miglioramenti. Ci vuole tempo e pazienza.» Soprattutto ci vuole forza mentale e quella ad Alessia Filippi non è mai mancata. Non potrebbe essere altrimenti, del resto. «Lo stato mentale è un abito. Un vestito fatto di motivazioni senza le quali non si può rimanere ai vertici mondiali. La vita di una nuotatrice, così come di ogni sportivo, è particolare. Sì, ci sono i mental coach che ti seguono nelle gare importanti, al mio fianco c’è Maddalena Ferrari. Ma tutte le buone parole del mondo servono a poco. Sei tu il tuo mental coach che decide e stabilisce se una gara deve andare bene o male. Tutto parte da dentro. Non da fuori.»
Sarà questa una decisione definitiva. Probabile, ma mai mettere freni ad Alessia Filippi.
«Oggi ti dico che lascerò le gare per dedicarmi alla vita privata – ha dichiarato Alessia ai microfoni di Eurosport – Farò due figli che si chiameranno Leonardo e Giulia. Poi magari arrivo a quel giorno e tutto cambia. Non so davvero. Alla fine io come le altre abbiamo solo un diploma e senza una laurea non so proprio in cosa potrò cimentarmi. So solo che voglio lavorare ed essere indipendente.»
In mezzo a questa grande decisione, però, ci sono i Mondiali di Shanghai 2011 e, soprattutto, le Olimpiadi di Londra 2012, gli ultimi due obiettivi che la ragazza ha deciso di raggiungere, spalla permettendo. «La spalla va meglio, l’ortopedico dice che ci devo convivere ma più vado avanti più vedo i miglioramenti. Ci vuole tempo e pazienza.» Soprattutto ci vuole forza mentale e quella ad Alessia Filippi non è mai mancata. Non potrebbe essere altrimenti, del resto. «Lo stato mentale è un abito. Un vestito fatto di motivazioni senza le quali non si può rimanere ai vertici mondiali. La vita di una nuotatrice, così come di ogni sportivo, è particolare. Sì, ci sono i mental coach che ti seguono nelle gare importanti, al mio fianco c’è Maddalena Ferrari. Ma tutte le buone parole del mondo servono a poco. Sei tu il tuo mental coach che decide e stabilisce se una gara deve andare bene o male. Tutto parte da dentro. Non da fuori.»
Sarà questa una decisione definitiva. Probabile, ma mai mettere freni ad Alessia Filippi.
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