Azzurrini sconfitti in Bielorussia ed eliminati da tutto. Casiraghi a fine corsa, spunta Zoratto
L’immagine di Pierluigi Casiraghi che rincorre un pallone sulla linea del fallo laterale, al 120' minuto di gioco, è la fotografia del tracollo. Un capolinea da shock. Senza possibilità di rianimazione. L'Under 21 si divora a Borisov la qualificazione agli Europei di Danimarca, perdendo contestualmente la possibilità di dare la caccia alle Olimpiadi di Londra. L'eliminazione inflitta dalla Bielorussia è traumatica, dopo la vittoria degli azzurrini a Rieti per 2-0, nella gara di andata dei play-off: il 3-0 maturato al ritorno fa saltare i conti dell'allenatore, ora atteso ad una resa amara.
«Sarà una partita difficilissima, basta poco per rovinare tutto»: le dichiarazioni del tecnico alla vigilia, dopo pochi minuti di gioco, si trasformano da monito in premonizione. Appena cinque giri d'orologio e l'Italia è già in terapia intensiva, grazie a due pasticci di Mannone e ad altrettanti guizzi di Yurchenko. L'agonia dura oltre i 90 minuti regolamentari, perché il colpo di grazia arriva in avvio dei supplementari: ancora un'incertezza difensiva spalanca ai bielorussi la festa. Prima, durante e dopo la squadra di Casiraghi, fatta eccezione per una traversa di Okaka, non procura sussulti.
Voleva rispondere a Prandelli, la giovane Italia. E non ci è riuscita: «È giusto dire che il campionato è ricco di per stesso ma povero per quel che mi riguarda - aveva affermato il ct della Nazionale maggiore una settimana fa -. Non sono deluso ma mi aspettavo qualcosa in più. Non vedo giovani in grado di star qui ora. Mi auguro che tra 5-6 mesi il campionato me li offra». Il campo ha dato ragione al commissario tecnico e reso più urgente il dibattito sulla mancanza di «talenti maturi», o più semplicemente di talenti.
Il primo a fare le spese della disfatta sarà inevitabilmente Casiraghi. Guido Rossi e Demetrio Albertini, nell'ambito della rifondazione post-Calciopoli, lo aveva portato sulla panchina dell'Under. A dispetto di un'esperienza da allenatore tutta da costruire, sembrava rispondere al dna perfetto per la guida degli azzurrini. Anche per questo, si preannuncia un addio tra qualche lacrima. La sua gestione, tuttavia, è tutt'altro che fortunata. Il mancato accesso agli Europei rappresenta senz'altro il punto più basso di un'avventura iniziata male (nel 2007, in Olanda, non supera la fase a gironi) e terminata peggio. «Graziato» dopo le Olimpiadi di Pechino e infuso di nuova fiducia dopo il terzo posto agli Europei di Svezia del 2009, con il prematuro saluto a Londra 2012 è consapevole di non poter più sperare in un santo: «Il contratto in scadenza? In questo momento è veramente l'ultimo dei miei pensieri», confessa a giochi fatti, mentre si aggrappa ai «cinque minuti di follia e ed errori» per spiegare il patatrac.
Il presidente della Figc Abete, presente con il numero uno del Coni Petrucci a Borisov, non può certo rincuorarlo: «Non mi aspettavo un risultato del genere. Il contratto di Casiraghi? E' prematuro parlarne», le parole che suonano come sentenza. Adesso questa squadra è al bivio. Ora, in uno dei punti più bassi della storia dell'Under 21 (era dal 98' che non falliva la qualificazione ad un Europeo e dal 1980 che non mancava quella alle Olimpiadi), sono attese le scelte.Il primo indiziato a raccogliere l'eredità di Casiraghi è Daniele Zoratto, attuale ct dell'Under 19, che alle Olimpiadi di Rio del 2016 avrebbe proprio la possibilità di guidare lo stesso gruppo di ragazzi che ha portato al primo posto nel girone europeo. Un nome, quello di Zoratto, che sarebbe in linea con la filosofia di Arrigo Sacchi, fresco coordinatore del settore giovanile. C'è tempo, per riflettere. Ma non può essere una consolazione.
Londra ha sbaragliato la concorrenza delle altre otto città che si erano presentate entro il 2003 per ospitare la XXX Olimpiade.
Le città erano L'Avana, Istanbul, Lipsia, Mosca, Londra, Madrid, New York, Parigi e Rio de Janeiro.
Il CIO, dopo aver ridotto a 5 il numero delle città e aver visitato Londra, Madrid, Mosca, New York e Parigi, il 6 luglio 2005 ha eletto Londra come sede dei XXX Giochi Olimpici e dei XIV Giochi Paralimpici estivi che si terranno nel 2012.
Il programma provvisorio preparato dai promotori della candidatura prevede l'inizio delle gare il 27 luglio e la loro fine il 12 agosto 2012. La gran parte di esse verrà ospitata fra 33 impianti concentrati attorno al villaggio, che sorgerà nel nuovo parco olimpico presso Stratford. Il torneo di calcio verrà disputato fra Londra, Birmingham, Manchester e Cardiff; le gare di tennis si terranno a Wimbledon mentre quelle di vela si svolgeranno in Cornovaglia; tra gli stadi che ospiteranno le gare di calcio ci sarà il Nuovo Wembley. La cerimonia inaugurale e finale e le prove d'atletica leggera si svolgeranno presso il nuovo Stadio Olimpico di Londra.
Le città erano L'Avana, Istanbul, Lipsia, Mosca, Londra, Madrid, New York, Parigi e Rio de Janeiro.
Il CIO, dopo aver ridotto a 5 il numero delle città e aver visitato Londra, Madrid, Mosca, New York e Parigi, il 6 luglio 2005 ha eletto Londra come sede dei XXX Giochi Olimpici e dei XIV Giochi Paralimpici estivi che si terranno nel 2012.
Il programma provvisorio preparato dai promotori della candidatura prevede l'inizio delle gare il 27 luglio e la loro fine il 12 agosto 2012. La gran parte di esse verrà ospitata fra 33 impianti concentrati attorno al villaggio, che sorgerà nel nuovo parco olimpico presso Stratford. Il torneo di calcio verrà disputato fra Londra, Birmingham, Manchester e Cardiff; le gare di tennis si terranno a Wimbledon mentre quelle di vela si svolgeranno in Cornovaglia; tra gli stadi che ospiteranno le gare di calcio ci sarà il Nuovo Wembley. La cerimonia inaugurale e finale e le prove d'atletica leggera si svolgeranno presso il nuovo Stadio Olimpico di Londra.
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