Pronta il prossimo anno l’opera di Anish Kapoor: sarà alta 115 metri, per realizzarla serviranno 1.400 tonnellate di metallo
La rivalità tra Francia e Inghilterra è arcinota. E figuriamoci se i britannici non sfidavano i moderni galli sul terreno più ovvio, quello dei monumenti icona. A Londra non bastava più il Big Ben e così si costruirà la sua personale Tour Eiffel.

Per adesso è solo un modellino, ma sarà pronta il prossimo anno per diventare il simbolo delle olimpiadi del 2012. Si chiama ArcelorMittal Orbit ed è stata progettata dall’artista anglo indiano Anish Kapoor, uno degli scultori moderni più apprezzati, e dall’ingegnere Cecil Balmond. Per realizzarla serviranno 1.400 tonnellate di acciaio rosso, gentilmente offerte proprio dal re di questo metallo, Lakshmi Mittal, l’uomo più ricco d’Europa, ed è alta 115 metri, poco più della statua della Libertà ma molto meno della Eiffel originale (che si spinge a 324).
Gli ascensori porteranno su e giù 700 persone all’ora e sulla sommità sarà costruito un ristorante di lusso. La forma, va detto subito, è di quelle che si amano o si odiano. Totalmente asimmetrica, cattura il movimento di cerchi che si incontrano e si lambiscono. Questa la definizione di chi l’ha creata. Più banalmente assomiglia a un gigantesco trombone. Il nome deriva da quello del generoso Mittal (che ha donato 16 dei 19 milioni di sterline di costo del progetto) ma è facile che i turisti e i londinesi se ne inventino uno un po’ meno ufficiale. Già la chiamano il “narghilé”, la “chiave di violino” o il “colosso di Stratford”, dall’area est della capitale in cui sarà collocata, in mezzo all’aquatic centre e allo stadio principale dei Giochi.
E’ la più grande opera pubblica mai realizzata in Gran Bretagna e il sindaco di Londra, Boris Johnson, l’ha presentata con orgoglio: «Qualcuno dirà che siamo pazzi e strampalati a spendere così tanto in tempo di recessione, ma il parco olimpico aveva bisogno di qualcosa che meravigliasse i visitatori. Ora ce l’abbiamo. Questa costruzione avrebbe sbalordito gli antichi romani e persino Gustave Eiffel. Sarà un punto di riferimento del recupero urbanistico di questa area della città». Il progetto di Kapoor e Balmond è stato preferito a quelli presentati dall’artista Antony Gormley e dallo studio di architetti Caruso St John. «Mi sono ispirato alla torre di Babele di biblica memoria - ha spiegato Kapoor - e ho cercato di conferirle un senso di grande instabilità. Mi piace il fatto che avrà forme diverse a seconda della parte della città da cui si osserva». Convincere il miliardario Mittal è stata questione di 45 secondi.
Progetto approvato in 40 secondi. «Per caso ci siamo incontrati al guardaroba del World Economic Forum a Davos - racconta Johnson - Io gli ho spiegato il progetto in 40 secondi e lui ha risposto: “Bellissimo. Vi darò l’acciaio”. E così l’accordo è stato siglato». La speranza del sindaco è che il “narghilé” diventi un’icona come il fortunato London Eye, la gigantesca ruota sul Tamigi, costruita nel 1999 e promossa in poco tempo attrazione turistica più affollata del Paese, con tre milioni di visitatori all’anno. Ma potrebbe anche rivelarsi un flop come il Millennium Bridge, il ponte sospeso, vicino alla cattedrale di St. Paul, inaugurato in pompa magna nel 2000, e chiuso dopo due giorni a causa di inquietanti ondeggiamenti della struttura. E’ stato riaperto solo due anni dopo in seguito a un massiccio restauro.
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